Purtroppo prendiamo atto che esistono due Giovanni Tarquini. Da un lato la persona composta e corretta che siede in consiglio comunale e, pur non rinunciando alle legittime critiche, mantiene sempre il contegno dello stimato professionista noto a tanti reggiani. Dall’altro il Tarquini sui social e sulla stampa che negli ultimi mesi si è caratterizzato per una serie di uscite che stupiscono per veemenza e pretestuosità delle argomentazioni. L’ultima questa mattina in cui accusa l’amministrazione comunale di una «cecità e irresponsabilità che anche di fronte all’evidenza ci stanno portando a una deriva radicale mista a delirio antisemita» e dipinge la città in balia di un «islamismo sinistroide mai visto prima che incita all’odio e alla divisione».

Tarquini si riferisce alla giornata di ieri, dentro e fuori dalle istituzioni. In Consiglio comunale infatti è stato approvato un un ordine del giorno di maggioranza a sostegno del riconoscimento dello Stato palestinese, come sta avvenendo peraltro in molti paesi importanti tra cui Gran Bretagna, Canada, Francia. Contestualmente è stato respinto – dopo un vivace dibattito – un odg dell’opposizione che chiedeva di sospendere il conferimento del Primo Tricolore a Francesca Albanese, gesto che consideriamo urgente e necessario alla luce dell’impegno per i diritti umani della relatrice Onu, che sarà a Reggio Emilia domenica prossima.

Ancora più significativo è quanto accaduto per le strade e nelle piazze della città, con migliaia di manifestanti colorati e pacifici pur nel forte grido di dolore e solidarietà per le atroci sofferenze che sta subendo il popolo palestinese. Non so se viviamo in un’altra Reggio Emilia, ma abbiamo visto molte famiglie con bambini, anziani e giovani che raramente partecipano a manifestazioni politiche e che ieri hanno deciso di scendere in piazza insieme a milioni di persone in tante altre parti d’Italia. Nessuno di noi si riconosce nelle parole di Tarquini quando parla di derive antisemite o di islamismo sinistroide. Continuiamo a credere in uno stato di diritto laico e nel rispetto delle diversità. Per questo auspichiamo la pace e la cessazione immediata del conflitto israelo-palestinese con la fine del genocidio a Gaza e il rilascio degli ostaggi del 7 ottobre.

In conclusione ribadiamo al consigliere Tarquini la nostra disponibilità a un confronto franco e vivace, confidando che dal dialogo possano nascere proposte utili alla comunità. Lo invitiamo al contempo a non dipingere una città che non esiste allo scopo di alimentare un clima di scontro politico già abbastanza aspro dentro e fuori dalla Sala del Tricolore.

Lanfranco de Franco – Segretario PD Reggio Emilia città