In merito al dibattito sorto intorno all’assegnazione della gestione del servizio Sportello antirazzista di Reggio Emilia e ad alcune affermazioni che possono generare gravi e sostanziali fraintendimenti nell’opinione pubblica, si ricostruisce il percorso fattuale e si precisano gli aspetti tecnico-amministrativi e normativi che hanno guidato l’Amministrazione comunale nell’assegnazione del servizio in maniera trasparente, imparziale, pubblica e aperta.

Va precisato fin da subito che l’assegnazione del servizio a un soggetto terzo e titolato non ha – come la legge dispone – in nulla coinvolto la parte politica, ovvero nessun membro della Giunta comunale. Ogni ricostruzione dei fatti o illazione che affermi il contrario, dando adito a quei gravi fraintendimenti, non trova fondamento nelle norme e non trova riscontro nei fatti.

La procedura tecnico-amministrativa seguita dall’Amministrazione comunale ha invece aggiunto ulteriori garanzie di trasparenza e imparzialità. Infatti, sebbene la norma preveda la possibilità di affidare l’incarico di gestione in maniera diretta, tale assegnazione è avvenuta previa pubblicazione di un Avviso esplorativo per indagine di mercato, un Invito a Manifestare interesse rivolto al Terzo settore, aprendo la procedura agli operatori in possesso dei requisiti necessari.

Sulla base delle proposte pervenute, è stata scelta la società cooperativa Dimora d’Abramo in virtù delle sue consolidate e riconosciute competenze in materia.

COS’È CITIES – Il progetto Cities (Cities Initiative Towards Inclusive and Equitable Societies), che include lo Sportello antirazzista, è finanziato da un Bando specifico nell’ambito del programma Cerv-Citizenship, equality, rights and values (Cittadini, uguaglianza diritti e valori): un programma che mira a proteggere e promuovere i diritti ed i valori sanciti dai Trattati dell’Unione europea e dalla Carta dei diritti fondamentali.

Nell’ambito del Bando 2023, era prevista una priorità specifica per gli Enti pubblici, chiamati poi necessariamente ad assumere il ruolo di capofila. Tale priorità era indicata come: “Call per enti pubblici per migliorare la loro capacità di risposta alle discriminazioni intersezionali, al razzismo, all’antisemitismo, all’islamofobia e alla xenofobia, all’omofobia e tutte le altre forme di intolleranza”.

CHI NE FA PARTE – Il progetto Cities ha preso avvio nel marzo 2024 e ha una durata di due anni. Il partenariato di progetto è composto da: Comune di Reggio Emilia quale capofila, Fondazione Mondinsieme, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Comune di Modena, Comune di Ravenna, Comune di Casalecchio di Reno (Bologna), Comune di Olbia e Icei – Istituto di Cooperazione economica internazionale.

IL PARTNER – La scelta della Fondazione Mondinsieme quale partner di progetto è legata alle finalità che la stessa persegue, in linea con le politiche d’integrazione dell’Amministrazione comunale. Di seguito, per completezza, si riportano tali finalità:

  • elaborazione e sviluppo di progetti ed attività finalizzati al perseguimento di politiche per l’integrazione sociale ed economica, la coesione e il dialogo interculturale;

  • costruzione di una rete interculturale con i diversi soggetti pubblici e privati che operano nel campo dell’immigrazione, nell’ambito sociale, economico, culturale e nel campo dell’educazione;

  • sviluppo di progetti di sostegno alle politiche di partecipazione e di inclusione dei cittadini stranieri residenti e delle loro associazioni nelle attività culturali e sociali della città;

  • sviluppo di progetti e attività finalizzati al sostegno e alla valorizzazione delle cosiddette “Seconde generazioni”, nonché di prevenzione e di lotta alla marginalità sociale e culturale;

  • sviluppo di progetti e iniziative di dialogo interculturale rivolto a studenti delle scuole superiori di secondo grado, di contrasto alle discriminazioni, alla xenofobia e di sensibilizzazione al pluralismo culturale;

  • sviluppo di progetti di comunicazione interculturale per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica, compresi i cittadini stranieri, sulle opportunità e sulle problematicità del pluralismo culturale.

L’AFFIDAMENTO DELLO SPORTELLO – Nell’ambito del progetto Cities è stata prevista la costituzione di uno Sportello-Osservatorio antirazzista il cui costo di gestione – stimato in 23.000 euro – è coperto integralmente dal finanziamento dell’Unione europea.

L’affidamento del servizio, con contenuti progettuali, da parte dell’Amministrazione comunale è avvenuto non solo nel rispetto della normativa vigente (Dlgs 36/2023), ma con ulteriori garanzie di pubblicità e trasparenza, attivando un Invito agli operatori del settore a Manifestare interesse al progetto medesimo.

Dato che l’entità economica del servizio Sportello antirazzista (23.000 euro) era ed è notevolmente “sotto soglia”, cioè inferiore all’importo di 140.000 euro previsto dalla legge, sarebbe stato possibile un affidamento diretto del servizio, cioè senza la consultazione di più operatori economici, ma solo scegliendo direttamente un soggetto “in possesso di documentate esperienze idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali”.

Il Comune di Reggio Emilia – pur non essendo obbligato dalla norma – ha ritenuto opportuno procedere alla pubblicazione di un apposito Avviso pubblico esplorativo per indagine di mercato per garantire massima trasparenza e pubblicità, anche al fine di incentivare la partecipazione di operatori e garantire la maggior soddisfazione degli intessi del Comune. Tale Avviso è stato pubblicato all’Albo pretorio comunale e sulla pagina Profilo del Committente/Avvisi del sito istituzionale del Comune dal 6 novembre 2024 al 4 dicembre 2024, quindi per 28 giorni, ben oltre i termini minimi previsti dalla normativa (15 giorni).Alla scadenza dell’Avviso sono pervenute due Manifestazioni di interesse.

Successivamente è stato individuato quale operatore più idoneo all’affidamento la società cooperativa Dimora d’Abramo alla luce delle esperienze e competenze specifiche in materia.

Si evidenzia in proposito che la società cooperativa Dimora d’Abramo aderisce al Centro regionale contro le discriminazioni della Regione Emilia-Romagna e si inserisce nell’elenco delle Associazioni e degli Enti facenti capo alla Rete regionale contro le discriminazioni.

La stessa cooperativa, fra l’altro, partecipa con proprio personale, già in qualità di operatore legale, ai cicli formativi promossi dalla Regione Emilia-Romagna e qualificanti la funzione di operatore del Centro regionale contro le discriminazioni. La cooperativa è socia di Asgi – Associazione per gli Studi giuridici sull’immigrazione, in particolare per le attività di studio e consulenza svolte dall’Associazione in materia di antidiscriminazione. Infine la cooperativa può avvalersi, al proprio interno, di un équipe con personale specializzato, in particolar modo nella mediazione linguistico-culturale e interculturale, di mediazione sociale e dei conflitti, di orientamento e consulenza legale e di territorio e, infine, di etnopsicologia.

Da tutto ciò emerge che la cooperativa scelta abbia maturato un elevato grado di competenza, esperienza e conoscenza dei fenomeni discriminatori che il nuovo servizio si propone di trattare.