Sono stati 40mila a partecipare al concerto di solidarietà per la Romagna alluvionata ieri sera al Campovolo di Reggio Emilia.
Sul palco una parata di artisti che, undici anni dopo ‘Italia loves Emilia’ che portò la musica a sostegno di chi aveva vissuto il dramma del terremoto, torna con ‘Italia loves Romagna’.
Dalla vendita dei biglietti sono stati raccolti 1,8 milioni che andranno a sostenere progetti educativi e culturali nei centri della Romagna più colpiti.
In diretta su Raiuno, a capitanare il cast stellare degli artisti che hanno aderito all’iniziativa, Amadeus, romagnolo di nascita perché nato a Ravenna, che ha condotto la serata con Alessia Marcuzzi, Giorgio Panariello e Francesca Fagnani.
E poi i Negramaro, Andrea Bocelli, Max Pezzali, Emma, Elodie, Giorgia, Elisa, Madame, Tananai e Fiorella Mannoia e tanti altri, con tutte le loro hit e moltissimi duetti, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori italiani, formata da 63 giovani musicisti che, per questa occasione, provengono prevalentemente dalla Romagna e dall’Emilia.
A guidare la parata di stelle della musica italiana è toccato però ai cantanti emiliano-romagnoli, dal decano e sempre presente quando si tratta di dare una mano Gianni Morandi, al ‘padrone di casa’ del Campovolo Ligabue, da Zucchero che ha aperto il concerto con ‘Partigiano Reggiano’, fino alla romagnolissima Laura Pausini, originaria proprio di una delle zone dove l’alluvione ha fatto più danni.
“Sto per partire per la mia nuova avventura live dopo 4 anni – ha detto la cantante di Solarolo – ma tornare in scena partendo da questo concerto benefico avendo la possibilità di mettere a disposizione la mia voce per le nostre zone così colpite, mi commuove profondamente. Torno sul palco per loro e a loro dedico tutta la mia voce. Essere qui è un onore oltre che un piacere: da sempre porto l’orgoglio per la mia terra in giro per il mondo e farlo in questa occasione è per me la cosa più naturale del mondo, è un atto dovuto”.
E da portabandiera della Romagna, nella sua esibizione non poteva mancare ‘Romagna mia’, l’inno della Romagna, che è diventato anche un simbolo di solidarietà quando è stato cantato da tutti quelli che nei giorni del dramma si sono ritrovati a spalare il fango.